Medicina funzionale
Vede la malattia come un’alterazione dei meccanismi deputati al controllo e all’equilibrio delle reazioni biologiche dell’organismo, e come l’espressione dei tentativi messi in atto dall’organismo stesso per difendersi e cercare un nuovo equilibrio.
Non considera la malattia come un’entità astratta, senza tener conto del paziente che ne è colpito.
Non ci sono solo organi e tessuti che subiscono l’alterazione dei processi fisico-chimici propri e che si traducono in un insieme di sintomi e segni, ma una persona con la sua reattività individuale e la sua storia.
La malattia è costruita su misura sulla persona nella sua individualità genetica e biochimica, nell’interazione tra ambiente esterno ed interno individuale.
Si tratta di una vera medicina centrata sulla persona. La guarigione non è la rimozione dei sintomi da perseguire con schemi rigidi e prefissati, come i “protocolli terapeutici”.
La diagnosi si basa su:
1) antecedenti (o diatesi) rappresentati dalla somma di tutti i tratti, congeniti o acquisiti dopo la nascita, biologici e psicosociali, che predispongono quel particolare individuo alla malattia.
2) fattori scatenanti (o triggers) intrinseci o estrinseci, in grado di provocare la liberazione o l’attivazione dei mediatori.
Ne sono esempi i traumi, le infezioni, i farmaci, le tossine, gli allergeni, i cibi, l’attività fisica, pensieri o ricordi particolari e le interazioni sociali.
3) mediatori sono gli agenti biologici che determinano direttamente l’insorgenza di una condizione patologica.
Ne fanno parte sostanze come i prostanoidi, le citochine, i leucotrieni, i lipoperossidi, che provocano la risposta infiammatoria, come anche alcuni neurotrasmettitori, ormoni come la melatonina, radicali dell’ossigeno e altre specie reattive.
La Medicina Funzionale ideata da Jeffrey Bland si basa sulle più attuali conoscenze di biochimica.
È fondata sul concetto di omeodinamicità, cioè sulla reciproca influenza tra fattori esterni (ambiente, alimentazione, stile di vita, relazioni sociali e relativi stati emozionali) ed interni (genetici), responsabile del mantenimento dell’individualità biochimica.
Fattori che sono in equilibrio continuo e dinamico.
Con la Medicina funzionale si stanno ottenendo risultati terapeutici straordinari nella cura di patologie anche gravi, mediante l’utilizzo di nutrienti e vitamine.
Tale metodica si sta prospettando come una delle probabili medicine del futuro.
Medicina centrata sulla persona
Tiene conto dell’individuo e delle sue aspettative di salute.
Non si limita al puro e semplice allungamento della durata della vita, ma si estende all’esigenza di mantenersi attivi e vitali, in grado di continuare a cimentarsi in numerose attività, di girare il mondo, di restare in buona forma fisica e mentale, di partecipare positivamente alla vita sociale e di relazione.
La vitalità positiva è strettamente connessa al mantenimento della “riserva d’organo”.
Durante la giovinezza, le capacità funzionali degli organi sono largamente superiori alle necessità essenziali, cioè esiste una “riserva d’organo”, che con il progredire dell’età tende a ridursi.
Esiste una correlazione inversa tra riserva d’organo ed età biologica.
Man mano che diminuisce la riserva d’organo, aumenta l’età biologica e la suscettibilità alle malattie.
È possibile modificare la velocità con cui si perde riserva d’organo e si innalza l’età biologica attraverso cambiamenti nello stile di vita, nella qualità dell’ambiente in cui si vive e nell’alimentazione.
Dopo i 40 anni di età, questi cambiamenti possono incidere sulla qualità e sull’aspettativa di vita nella misura del 75%.
Individualità biochimica e genetica
Per poter utilizzare al meglio i dettami della Medicina Funzionale è necessario che si tengono presenti i seguenti elementi che caratterizzano la persona:
la biochimica in tutti gli aspetti
l’efficacia dell’alimentazione capace di influenzare:
il pH, e gli elettroliti,
la comunicazione intercellulare
gli ormoni e la funzione dei recettori
la composizione delle membrane cellulari
la Bioenergetica e la biorisonanza umana;
I segni e sintomi delle patologie nutrizionali;
I dati biochimici e di laboratorio correlati agli squilibri dei nutrienti;
La genetica molecolare e come la nutrizione ne influenzi l’espressione.